quella che più mi prende il corpo
quella che più mi prende la mente
quella che più mi perdona
è quando tu mi parli.
Sciarade infinite,
infiniti enigmi,
una così devastante arsura,
un tremito da far paura
che mi abita il cuore.
Rumore di pelle sul pavimento
come se cadessi sfinita:
da me si diparte la vita
e d'un bianchissimo armento io
pastora senza giudizio
di amor mio mi prendo il vizio.
Vizio che prende un bambino
vizio che prende l'adolescente
quando l'amore è furente
quando l'amore è divino.
(Alda Merini, da La volpe e il sipario, 1997)
Saturno, l
’inserto culturale de Il Fatto Quotidiano, ha recentemente pubblicato la classifica dei 10 poeti che hanno
venduto di più in Italia nel mese passato. Nessuno di questi autori risulta
nella top generale dei libri più venduti, poiché la poesia non guadagna spesso
uno spazio, prevalendo la narrativa od i saggi, le biografie ed i libri di
cucina.
Il
primo posto è,
con il libro
Poesia dal silenzio,
del poeta svedese
Tomas
Tranströmer, vincitore nel 2011 del Premio Nobel per la Letteratura,
ma b
en tre
posizioni (la V, l'VIII e la X) sono occupate da Alda Merini, con le seguenti opere:
Fiore di poesia 1951-1997, Delirio amoroso
e
Folle, folle, folle di amore per te. Poesie per giovani innamorati
.
Complessivamente è l'autrice che vende di più e c
iò
dimostra il vivo interesse verso questa grande poetessa che rimane, nonostante la sua recente scomparsa, una protagonista della scena culturale italiana.
Un animo sempre in bilico tra lucidità e follia, dolcezza e scontrosità, misticismo ed erotismo, Alda Merini ci ha regalato, scandagliando il suo animo, il suo dolore, i suoi amori , ispirate ed intense poesie dal valore universale.
In questi versi descrive non tanto lo stato di grazia dell'innamoramento, quanto un sentimento che provoca un subbuglio dei sensi ed un turbine di emozioni, un'estasi dello spirito, come un prodigio nel quale perdersi, una realtà nella quale ritrovarsi.
Tutto è amplificato in presenza dell'amore. L'avverbio più compare per ben quattro volte all'inizio della poesia, non c'è nulla che possa coinvolgere od essere atteso quanto un dialogo che dischiuda ai segreti del cuore.
Un animo sempre in bilico tra lucidità e follia, dolcezza e scontrosità, misticismo ed erotismo, Alda Merini ci ha regalato, scandagliando il suo animo, il suo dolore, i suoi amori , ispirate ed intense poesie dal valore universale.
In questi versi descrive non tanto lo stato di grazia dell'innamoramento, quanto un sentimento che provoca un subbuglio dei sensi ed un turbine di emozioni, un'estasi dello spirito, come un prodigio nel quale perdersi, una realtà nella quale ritrovarsi.
Tutto è amplificato in presenza dell'amore. L'avverbio più compare per ben quattro volte all'inizio della poesia, non c'è nulla che possa coinvolgere od essere atteso quanto un dialogo che dischiuda ai segreti del cuore.
Un desiderio che rasenta il vizio.
E se incontro ed emozione diventano vizio, non è da intendersi come dipendenza o come depravazione, perché è quello semplice e gioioso, rassicurante e sempre nuovo nella sua ripetitività che può avere un bambino o quello di un adolescente che unisce favola a tempesta ormonale .
Oltre all'indiscussa importanza delle parole ed indipendentemente dal messaggio che una voce possa veicolare, essa ha anche una sua intrinseca capacità di coinvolgimento emotivo. La voce ha un suo timbro che può risultare particolarmente gradevole e attraente.
La voce è unica come le impronte digitali, non è
semplicemente suono, perché ha una risonanza spirituale per cui direi che è
come un’impronta dell’anima ed è lì che lascia anche il suo segno.