Qualche settimana fa, entrando in un blog con la solita voglia di conoscere nuovi spazi personali, fare nuovi incontri, scoprire linguaggi, mondi e realtà, un’esperienza mi ha particolarmente coinvolto perchè è un’emozione forte quella di due giovani pieni di speranze e desideri, aspettative e aspirazioni, che si trovano alle soglie del vedere tutti i loro desideri diventare realtà.
Mi ha colpito la loro gioia per avercela fatta a superare con la forza della comunicazione e la profondità dell'empatia l’ostacolo apparentemente insormontabile della distanza, riuscendo a completare la stesura del loro libro con impegno, volontà e determinazione .
Jessica Mastroianni e Marcello Affuso
si sono conosciuti tramite il web e senza mai potersi incontrare e guardare negli occhi sono riusciti a scrivere a quattro mani un libro, trovandosi per tanto tempo sempre a un passo l’uno dall’altra, incastrando le parole di uno con quelle dell’altra come pezzi di un puzzle perfettamente coincidenti.
Ho visto in loro la fatica che tutti gli emergenti fanno per superare i vari ostacoli e riuscire a farsi conoscere e apprezzare, la difficoltà nel trovare chi sappia investire nei nuovi talenti. Ho ammirato la forza di non amareggiarsi o scoraggiarsi di fronte alle tante porte chiuse e la capacità di credere sempre nei loro sogni e nelle loro capacità. E poi ho sentito il battito del loro cuore nell’annunciare che il 22 luglio il loro desiderio si esaudirà e il loro libro “A un passo da te” sarà finalmente pubblicato (Linee Infinite Edizioni) ed in vendita nelle librerie.
Anche il loro libro narra di due storie parallele, quelle di Cristian e di Valentina, unite da un assurdo e beffardo destino che li porta a cercarsi, perdersi, sfiorarsi senza mai toccarsi davvero. Riescono a fare insieme un viaggio attraverso i confini della ragione per giungere a godere congiuntamente il brivido della felicità.
Ho avuto modo di porgere ad entrambi qualche domanda e spero possiate avere anche voi il tempo da dedicare alla lettura della loro singolare esperienza e soprattutto alla conoscenza.
- Cosa è per te scrivere?
Jessica: Per me scrivere è…libertà. È poter essere, fare e avere ciò che non sono, non posso e non ho. È costruire. A volte è un bisogno, altre uno sfogo. Diventa poi uno sfizio, un gioco, una confidenza velata dalla fantasia, una necessità. Assume forme e colori diversi in base al momento e all’umore.
Marcello: Scrivere è dar voce a quei bisbigli dell’anima che altrimenti si perderebbero sommersi tra i pensieri quotidiani. È istinto e passione. Credo che ognuno di noi abbia bisogno di rispecchiarsi in qualcosa. Per me non c’è nulla in cui mi ritrovo meglio che nelle mie parole. Da loro ho imparato a essere flessibile, ad adeguarmi alle circostante e alle varie melodie della vita.
- Come nasce la scelta di scrivere insieme?
J: In realtà non è stata una scelta, ma un tentativo.
Io e Marcello ci siamo conosciuti su Internet, tramite blog. Ci siamo apprezzati sin da subito. Io sbirciavo il suo, lui sbirciava il mio e poi, commento dopo commento, ci siamo trovati a chiacchierare un po’ e a confrontarci. Abbiamo iniziato a scrivere insieme, forse incoscienti, consapevoli solo di questa forte passione comune, di questo sogno nel cassetto che sembrava infinitamente distante dalla realtà. Probabilmente ci siamo accorti davvero di quello che stavamo facendo solo una volta terminato il libro. Quando abbiamo iniziato a inviarlo alle varie case editrici e a ricevere consensi.
Non ce l’aspettavamo. Ma abbiamo provato lo stesso. Abbiamo provato e, nel nostro piccolo, ce l’abbiamo fatta.
- Quali sono le difficoltà o i vantaggi di questa scelta?
J: I vantaggi e gli svantaggi sono più o meno gli stessi perché, se è vero che ci sono più idee su cui lavorare, è vero anche che ci sono due teste che la pensano diversamente e non è sempre facile essere sulla stessa lunghezza d’onda e sistemarle in accordo. Ci sono anche gusti diversi. Tempistiche diverse. Prospettive diverse. Non credo sia questione di adeguarsi però, perché se ci si adegua, si rischia di dover frenare una parte (magari importante) di sé, piuttosto credo sia questione di capire se davvero quelle due penne possono danzare insieme. Le nostre, sin da subito, sembrava fossero sincronizzate, allora abbiamo lasciato fare, per vedere dove c’avrebbero portato. Non è stato semplice però.
M: Io parto da questo presupposto: un articolo a quattro mani lo puoi scrivere con chiunque. Un libro no.
Ci devono essere delle affinità caratteriali, oltre che stilistiche, molto marcate per poter anche solo pensare di collaborare in un lavoro che va oltre il semplice racconto. Noi abbiamo avuto la fortuna di trovarci, ma soprattutto di riuscire a sopportarci e supportarci. La distanza che ci divide non è mai stato un limite da questo punto di vista, anzi a volte è stato quasi positivo che ci fosse: così ho evitato tanti piatti e padelle addosso. :-)
- Cosa significa oggi essere uno scrittore emergente?
M: Essere emergenti oggi non credo sia tanto diverso rispetto a qualche anno fa.
È vero che i programmi di file-sharing (come e-mule) stanno gradualmente soffocando l’industria musicale e cinematografica e piano piano faranno altrettanto con i già noti (e odiosi) e-book, togliendo il gusto di sfogliare le pagine di un libro e assaporarlo veramente, sentirne l’odore, percepirlo meglio. Ma è pur vero che Internet è un grande mezzo, è la vetrina per eccellenza. Quindi ci sono pro e contro anche qui.
In ogni caso essere emergente significa aver una nave ed essere pronto a salpare in qualsiasi momento: serve il vento giusto e molta fortuna per arrivare a destinazione.
Molti ci riescono per talento, altri per notorietà acquisita grazie ad altri mezzi.
L’esempio più eclatante è Italo Svevo che ha dovuto autofinanziarsi la pubblicazione, mentre un tronista qualsiasi oggi venderebbe milioni di copie.
- Quanti e quali passi ritieni di aver compiuto fino ad oggi?
J + M: Una volta concluso un romanzo verrebbe da dire “ho finito”. Invece poi ti rendi conto di non essere ancora neanche all’inizio.
Finora abbiamo creato, abbiamo firmato un contratto importante per noi, ci siamo messi in gioco, ma qualcosa ci dice che il meglio deve ancora arrivare.
- E a un passo dal... 22 luglio come pensi di proseguire?
J: Non ti nascondo che sto contando i giorni e non vedo l’ora che arrivi questo fatidico 22 luglio. In quella stessa data ci sarà la prima presentazione del romanzo a Napoli, anzi, per chi volesse venire, si svolgerà nella Sala Consiliare “Silvia Ruotolo”.Poi seguiranno altre presentazioni a Lamezia Terme, Ferrara e così via…
L’idea di iniziare qualche nuovo progetto ci sta sfiorando, ma per adesso ci godiamo questo attimo e poi si vedrà. Magari strada facendo troveremo idee e ispirazione…
M: Vedo il presente come un cantiere in cui ogni giorno metto un sassolino per il futuro. Non so questi sassolini cosa e se costruiranno qualcosa di solido, ma so che non posso fare diversamente: sono un sognatore concreto e non riesco a nutrirmi solo di speranze.
Ho scelto due citazioni da “A un passo da te” che trovo molto significative.
“E’ assurdo quanto un particolare possa trasformare tutto.
Quanto una virgola possa cambiare il significato di una frase, un’espressione essere decisiva tanto da plasmare l’umore.
Io confido nei dettagli perchè ciò che sembra non è quello che è.”
"Non siamo come gli aquiloni:
col vento contro, anziché volare, ci pieghiamo.
E il vento contro c'è quasi sempre."
Ragazzi, almeno per il momento potete dire: ce l’abbiamo fatta!
Vi auguro tanta fortuna ed è bello pensare che ora il vento vi sia favorevole, tuffatevi dentro che inizia il vostro volo.
Ecco, piano piano iniziate a librarvi.
Lasciatevi trasportare dalla vostra gioia.
Anche io credo nell’importanza dei particolari, mi fido dei dettagli e soprattutto credo fermamente che i sogni si possano realizzare, che le passioni debbano animare e dare un senso alla vita e che nessuna delusione o amarezza dovrebbe mai ridurre i nostri orizzonti, per questo vi sono vicina nella vostra avventura,
praticamente... ad un passo!!
E tu, quanto credi ai tuoi sogni?
Riesci a sincronizzare il battitto con un'altra persona
come Marcello e Jessica?