- Attento alle necessità finali, sono determinanti !
...
Mi segue?
-
Cosa vuol dire? Faticare molto? Sgobbare?
- No. Poter fare ciò che è necessario. Tutto ciò che è necessario.
Questo
post chiude il sondaggio In quale film ci sono le scene più sensuali?
lanciato da me a fine giugno e da allora inserito in bacheca. Approfitto subito
per ringraziare chi simpaticamente vi ha partecipato.
Il
film più votato in questo piccolo sondaggio è risultato essere “Lezioni di
piano”, proprio il primo da me
recensito (qui) fra tutti quelli inseriti in elenco. Al secondo posto è stato
indicato “Brivido caldo”, con William Hurt;
Kathleen Turner.
Non
sono sorpresa per il risultato di questo classico a metà strada tra
erotismo e thriller, un film affascinante, intrigante, torbido e misterioso e
così pieno di atmosfere.
Un
film caldo, focoso, bollente, che riscalda, accende, appassiona.
La storia è ambientata in Florida in un’estate afosa e
torrida, i titoli di testa scorrono sulle immagini di un incendo, protagonista
della prima scena del film, tutti gli interpreti sono sempre ripresi
costantemente imperlati di sudore, la fotografia tende prevalentemente ai toni
caldi e le battute al riguardo si susseguono copiose in tutto il corso del
film, per mantenere sempre alta la temperatura degli spettatori, con lo scopo
di portarli a rimanere alla fine quasi senza respiro.
Ne riporto alcune relative
a scene diverse:
- Io brucio tutto molto in fretta..
*-*-*-*-*
- E secondo te il mio fuoco sarebbe spento? E come fai a dirlo?
*-*-*-*-*
- Se vuoi posso farti
compagnia, basta che non parli del caldo!
*-*-*-*-*
- Scotti. Hai la febbre?
- Sì, la mia temperatura normale è più alta di quella degli altri. Ecco perché sono... su di giri.
- Sì, la mia temperatura normale è più alta di quella degli altri. Ecco perché sono... su di giri.
- Bisognerebbe verificare il motore
- E ovviamente tu hai lo strumento adatto...
*-*-*-*-*
- C’è un gran casino con il caldo che fa, perché la gente si infuoca con un niente.
Succede di tutto, ogni momento, da quando è arrivata quest’ondata di caldo. In
un’atmosfera di crisi totale la gente si veste stranamente, si sveste, suda, si
sveglia stanca e non si regge in piedi… e poi tutto va un po’ di traverso. Tra
un po’ la gente se ne infischierà delle regole, le romperà convinta che tanto
nessuno interverrà perché questo è un momento d’emergenza. E ha paura!
*-*-*-*-*
Oltre
al caldo infernale e all’ardente passione i protagonisti sono Ned Racine,
un giovane e rampante avvocato e la bellissima Matty Walker, la moglie trascurata di
un ricco uomo d’affari alquanto loschi. L'attrazione tra i due è da subito irresistibile, la loro relazione clandestina e voluttuosa si tramuta presto in criminale e misteriosa.
Nonostante la vicenda sia poco originale poichè ricalca da vicino
“Il postino suona sempre due volte” o i
soliti intrighi maledetti a base di passione dove i due amanti decidono di far
fuori il marito di lei, la trama è avvincente, ricca di colpi di scena ben architettati da una sapiente sceneggiatura e ottima regia.
Il tocco della perfezione è dato dalla colonna sonora, che ha in sé tutta l'atmosfera che poi dona e trasmette al film. Una melodia sensuale e seducente, calda, magica, struggente e romantica, carica di pathos e di desiderio, emozionante, appassionata
ed anche misteriosa e dolorosa, che riesce a creare la suspense e ad esprimere perfettamente quella passione pericolosa che potrebbe portare un uomo ad uccidere per amore.
E' la vera essenza del film,
ciò che rimpiangi allo scorrere dei titoli di coda... il vero brivido per me... da riascoltare all'infinito ad occhi chiusi o da utilizzare come sottofondo per creare magiche ed inebrianti atmosfere per serate.. calde.
L'autore è il britannico John Barry, celebre compositore di tantissime colonne sonore: da King Kong a Proposta indecente, da La lettera scarlatta alla sigla della famosa serie televisa inglese "Attenti a quei due". La sua lunga carriera è costellata anche da 5 premi Oscar, tra cui quelli per le colonne sonore dei film La mia Africe e Balla coi lupi. John Barry è inoltre famosissimo per essere l'autore dei temi musicali del fantomatico agente segreto James Bond.
La mia personale chiave di lettura del film e di tutta la storia sta in quelle parole che ho scritto in apertura del post. Sono le battute che si scambiano Edmund, il marito di Matty e Ned, quando casualmente si incontrano in un ristorante.
L'attenzione alle necessità finali
.
Un requisito così fondamentale per Edmund che però, evidentemente, difetta anche a lui, poiché non si rende conto di quelle della propria moglie e ne rimane vittima. Lo stesso Ned non è attento alle necessità finali di Matty, che si rivela al termine del giallo una perfida e gelida femme fatale, che in pratica lo ha usato per raggiungere le proprie di finalità, ossia l'ambizione di diventare ricca e andare a vivere in una lontana e calda terra esotica.Ned non è per nulla attento neanche alle conseguenze di ciò che compie.
Forse perchè per lui la necessità finale è l'amore ed in suo nome è pronto a fare tutto ciò che è necessario. Lui, un avvocato, un uomo di legge è disposto ad uccidere e a mentire ai suoi più intimi amici per poter vivere con la donna che lo ha sedotto annebbiando la sua ragione.
Difatti, la notte dell'omicidio cala una fitta nebbia sui due amanti, ottimo espediente del regista, esplicito più di mille parole.
Ciò che si può rivelare necessario nella vita come nell'amore, non necessariamente parlando di crimini anzi escludendoli, a volte può essere qualcosa che ci spinge oltre i nostri limiti, oltre il nostro immaginabile e prevedibile; un gesto, una scelta o qualcunque cosa che ci sorprende nel momento in cui la compiamo perchè non ci ritenevamo capaci di tanto. Solo la convinzione nelle proprie finalità e in quelle di chi amiamo può darci una tale forza d'animo e di coraggio.
E tu, ti definiresti una persona capace di fare tutto ciò che è necessario?
Una persona che conosce le proprie necessità finali e ne è attenta?
Ci sarebbe proprio da chiedersi quanto, nella nostra vita, siamo attenti alle necessità finali non solo nostre ma anche di chi ci è accanto...
Ci rendiamo conto se davvero coincidono?
E queste necessità sono sempre le stesse o possono cambiare nel corso della vita?